Arte, cultura, socialità frocia lella e trans nella pandemia

Il giardino delle delizie ovvero la musica del culo di Bosch
Non tutto si è fermato. Le nostre teste non si sono fermate, i nostri cuori. Il nostro sangue continua a pulsare, forte. I nostri desideri, la nostra fame. Non possiamo dirci ferme, perché non lo siamo.  In questo momento ogni piccola fortuna che abbiamo diventa un grande privilegio: un corpo caldo, vivo, vicino a noi. Un alito di vento, di animale, un raggio di sole che fa capolino dentro le nostre quattro mura. Il bere, il cibo, la connessione, la rete: quella di salvataggio, delle relazioni. I corpi. Sentire l’assenza, la mancanza dei corpi. E la testa vaga, vola, cade.
Dalle istituzioni arrivano direttive improntate a garantire, e non sempre con pieno successo, quelle che sono pensate come le necessità base: il cibo, le sigarette, la produzione di beni imprescindibili che sono sconosciute alle più.
Al cibo per la mente e per il cuore, che corrono il pericolo di atrofizzarsi, chi ci pensa? E noialtre? Chi pensa a noialtre, al nostro benessere, ai nostri bisogni e, addirittura, ai nostri desideri, se non noi stesse? Da questi luoghi chiusi delle nostre “case” è diventato vitale continuare ad immaginare e dar corpo a quei desideri che troppo spesso vengono schiacciati, considerati secondari o resi invisibili. Come prima, anche oggi, vogliamo prenderci lo spazio per comunicare e raccontarci attraverso uno dei mezzi che più ci piacciono: l’arte e la CUL-tura, la nostra.
Hanno occupato il nostro tempo libero ma non ci siamo perse. Siamo sicuramente provate, ma abbiamo attivato il pulsante d’emergenza. Quella estrema. La pandemia può aver fermato il corso normale della vita, ma diciamocelo: la normalità non è mai stata la nostra passione.
Continuiamo ad immaginare e a rendere vivi i nostri sogni, o i nostri incubi. Attraverso la scrittura, la lettura, la musica, l’arte, entriamo in ogni interstizio, ogni pertugio. Ci infiltriamo e inondiamo il mondo con la nostra bellezza prorompente.
Chi continua a fare la sua arte in quarantena, chi sublima i suoi incubi e viaggi mentali su carta, chi in musica, la musica disegnata da Bosh sul culo 
vogliamo che questo possa diventare un luogo per condividere idee, musica, libri, video, collage, zine, podcast e qualsiasi cosa ti/ci venga in mente per ri/costruire, insieme, la nostra comunità.

 

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