L’evento in presenza è annullato: la curva dei contagi si sta drammaticamente alzando e allo stesso tempo viviamo la contradditorietà dei provvedimenti di contenimento del virus.
Mentre chiudono gli spazi di discussione e confronto restano aperte le attività produttive tutte, dai centri commerciali alle fabbriche (ma non le scuole). In tutti questi luoghi, così come dietro le mura domestiche, continuano a consumarsi la violenza di genere e dei generi. La gestione della pandemia limita la libertà personale e ci riduce a consumator*/produttor*/riproduttor*, oppure ci lascia in totale stato di abbandono e isolamento quando svolgiamo sexwork o viviamo condizioni di marginalità, nei centri di accoglienza, nelle RSA o semplicemente nelle strade che non sono per noi tuttu MAI state sicure.
A un anno dall’inizio della pandemia rifiutiamo la definizione di questa terza ondata come un’emergenza e la proiezione di tutto il portato della responsabilità sociale sulle/su singol* individu*. Nel contesto della pandemia qualsiasi spazio di discussione pubblica viene annullato o sgomberato. Riteniamo fondamentale continuare ad aprire spazi di confronto sulla salute intesa anche come benessere sociale, così come per la lotta alla violenza sistemica maschile, di genere e dei generi. Per questo ribadiamo l’essenzialità dello sciopero femminista e transfemminista dell’8 marzo, e ci prepariamo ad elaborare strategie per praticarlo anche quest’anno.
Non possiamo rimandare la lotta all’eteropatriarcato fino alla fine della pandemia Covid.
Stay tuned…
Avevamo in programma un rituale per abbattere il patriarcato… non possiamo farlo ma vi invitiamo a pubblicare sull’evento
Lo sciopero è essenziale… i generi no! Sciopero dai generi verso l’8M